Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A (MT 13,1-23)

Parabola del seminatore - Wikipedia

 

IL SEME DELLA PAROLA


In questa e nelle prossime domeniche, la liturgia ci presenta il celebre “discorso parabolico”
del capitolo 13 di Matteo. Il Signore parla in parabole, “perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono”. Il linguaggio parabolico è un linguaggio che rivela l’estrema attenzione di Dio nel rispetto della libertà di ciascuno di noi. Non intende imporre nulla a nessuno. Il Signore semplicemente propone, così che “a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha”. Un linguaggio molto difficile apparentemente ma di fatto estremamente chiaro. I terreni di cui parla la parabola odierna (conosciuta come quella del seminatore) sono terreni che rivelano sempre più in profondità i rischi di colui che è chiamato ad essere contenitore e trasmettitore della Parola del Regno. Può essere un terreno poco profondo; un terreno in cui s riceve con gioia, con entusiasmo la Parola; ma appena arriva qualche difficoltà, un raggio di sole, la pianticella appena nata si dissecca e il terreno ritorna arido come prima. La parabola dunque intende interrogarci innanzitutto su quanto è davvero profondo il nostro
terreno. Siamo disposti noi a custodire la Parola come una mamma custodisce il bimbo concepito nel suo grembo? Riusciamo ad avere altrettanta premura, altrettanta delicatezza, altrettanta attenzione perché nessuno ci derubi di questo dono preziosissimo della Parola del Signore? Ma il brano del vangelo va anche oltre. Gesù conosce infatti molto bene il cuore dell’uomo. Sa che la grande tentazione, quella più sottile, che mette seriamente a rischio la Parola, sono le preoccupazioni della vita, sono i progetti umani, sono tutto ciò che noi crediamo importante per il nostro essere e per il nostro benessere. E può succedere che le preoccupazioni della vita siano talmente tante e talmente impellenti, che finiscono poi con soffocare la Parola. La Parola, che pur è stata seminata con tanta abbondanza, alla fine viene soffocata da tutte le erbacce e le spine che le sono cresciute attorno. La nostra vita, ci ricorda Gesù, sarà feconda della stessa fecondità della Parola se permetteremo alla Parola di mettere profonde radici e di espandersi lasciando cadere tutte le nostre altre preoccupazioni; è questa Parola infatti che ci permette di portare i frutti, dove il trenta, dove il sessanta, dove il cento per uno.

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