DIO VUOLE LA VERITA’ DELLA NOSTRA VITA
Il vangelo di questa domenica descrive l’atteggiamento di Gesù di fronte alla sua passione. Gesù è teso verso il compimento della sua opera; si sente immerso in un abisso di sofferenza che lo porterà a compiere la sua missione: portare il fuoco, cioè lo Spirito, con la sua forza purificatrice ed innovatrice.
Gesù vorrebbe che questa situazione, questo suo doloroso cammino in purificazione dell’umanità, che percorre per sua libera volontà attraverso la croce, fosse già avvenuto, già passato. Ma anche qui la sua volontà resta sempre subordinata a quella del Padre: “sia fatta la tua, non la mia volontà”.
La sua opera non porta la pace ma la divisione. Con lui ogni uomo dovrà scegliere: gli uni si terranno stretti alle antiche osservanze, fedeli alle prescrizioni della legge, gli altri accoglieranno il rinnovamento nella fedeltà al Cristo. Tali scelte divideranno l’umanità e persino le famiglie e lacereranno ogni coscienza. Il discorso di Gesù è molto duro, prevede una divisione molto radicale tra giusti e ingiusti, santi e peccatori. Un discorso duro ma di grande speranza, una speranza che si può realizzare solo con la radicalità del proprio comportamento di fede.
Il fuoco è un’immagine che riporta all’esperienza dell’Esodo, del roveto ardente che brucia ma non consuma. È questo il fatto eccezionale che attira l’attenzione di Mosè. Il profeta e grande condottiero ha infatti capito che il Signore corregge, non punisce, non distrugge. Quello che vede Mosè non è il Dio di Giovanni con la scure pronta a colpire la radice dell’albero, ma è un Dio che brucia e non consuma, un Dio che purifica ma non castiga. Certo è una purificazione dolorosa perché fatta con il fuoco, ma non distruttiva.
L’incontro con Cristo è un cammino di purificazione. Dio vuole la verità dalla nostra vita e i suoi comandi non sono superbe limitazioni alla nostra libertà, ma guide per la felicità dell’uomo. Non dobbiamo aver paura della fatica della strada stretta, Dio ci aiuta, è il Dio della vita, sempre al nostro fianco, è il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, il Dio dei vivi, non dei morti.