Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

V DOMENICA DI PASQUA (GV 13,31-35)

Tommaso Stenico - Umanesimo Cristiano - Riflessione su: OmeliaAmatevi come  io ho amao voi

 

AMARSI CON L’AMORE DI GESÙ

            Il vangelo di Giovanni non nomina mai espressamente l’amore del prossimo o del nemico, così caratteristico dell’insegnamento di Gesù. Ciò non accade per dimenticanza, perché l’attenzione dell’evangelista è rivolto essenzialmente alla vita della comunità e parla pertanto dell’amore reciproco. Nella pericope evangelica odierna troviamo infatti quella che, secondo il quarto vangelo, è la finalità dell’amore del prossimo: esso tende a diventare comunione, vuole rivolgersi a un prossimo che è diventato fratello.

            «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri». Perché Gesù definisce “nuovo” il comandamento che deve caratterizzare la vita dei suoi discepoli? Vi è senz’altro un riferimento all’alleanza di YHWH con Israele, che ora riceve il suo compimento definitivo. Ma è “nuovo” per la fonte (Egli stesso) grazie alla quale può essere attuato; “nuovo” per la radicalità e l’universalità con cui deve essere testimoniato; “nuovo” perché è il segno per eccellenza nel quotidiano della presenza di Dio agente nella povera e complessa storia umana.

            Fanno notare alcuni commentatori che la traduzione abituale, «come io ho amato voi, così amatevi anche voi», è troppo debole perché rende l’idea che Gesù sia semplicemente un modello da imitare; conviene invece tradurre «amatevi con l’amore con cui vi ho amato». È infatti Cristo stesso, il suo amore di Figlio che si rende presente nell’amore vicendevole dei discepoli: è il suo amore che passa in loro, quando amano i fratelli e ne sono riamati.

Uno dei frutti pasquali è dunque l’amore di Cristo che passa in mezzo a noi e attraverso di noi; anzi, proprio quest’amore è il segno della sua presenza permanente tra di noi. Ognuno di noi deve assumersi la propria responsabilità e individuare in ogni momento come poter far sì, nel concreto della sua vita, che il dinamismo dell’amore trasformi tutti i suoi atti.

Sant’Agostino dà un ottimo suggerimento: «Amate tutti gli uomini, anche i vostri nemici, non perché sono fratelli, ma perché lo diventino; e sempre siate accesi di amore fraterno, tanto verso il fratello già tale, quanto verso il nemico, affinché con l’amore diventi fratello» (Meditazioni sulla lettera dell’amore di San Giovanni, Città Nuova, Roma 81993, 247).

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