LA PRESENZA DEL RISORTO
NELLA VITA QUOTIDIANA
In questi giorni in cui la liturgia ci fa ascoltare i racconti della risurrezione, possiamo notare come le apparizioni di Cristo avrebbero potuto essere apparizioni gloriose, impressionanti, come quelle della trasfigurazione: una luce abbagliante, una manifestazione di potenza divina… Invece notiamo come Cristo non si è manifestato in questo modo, bensì in una maniera mite e discreta. Nella pagina evangelica odierna Gesù si presenta come uno sconosciuto che sta passando in riva al lago, dando così ai suoi discepoli la consapevolezza della sua presenza continua nella loro vita. Così facendo, Gesù ha insegnato loro a riconoscerlo presente nella vita di tutti i giorni.
Egli saluta come un passante che si trova presso il lago, s’inserisce nell’esistenza dei discepoli in una maniera del tutto naturale, familiare: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Qualsiasi persona avrebbe potuto parlare così. Il suo intervento ha però un’efficacia inaspettata: gettarono la rete e «non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci». I cuori attenti possono riconoscere il Signore da questa generosità che lo manifesta. Il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore». E tutti riconoscono che è lui. La sua presenza ha qualcosa di inafferrabile; essi non osano interrogarlo. Devono imparare a vivere nella fede.
Gesù si fa presente con gesti delicati: è stata preparata un po’ di brace con sopra del pesce e del pane. Gesù ha preparato la colazione, e questo cibo offerto dal Signore risorto richiama il dono che egli fa di se stesso. Vuole però che sia un pasto di vera comunione, di vero incontro. Perciò, come nell’episodio della moltiplicazione dei pani, chiede ai discepoli di portare anch’essi qualcosa: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Questo pesce è un dono che lui ha fatto ad essi, ma ora è anche un dono che essi fanno a lui. Si realizza così la promessa dell’Apocalisse: «Se uno mi ascolta, cenerò con lui e lui con me».
L’Eucaristia è questo pasto di comunione che ha la sua origine nella passione e risurrezione di Gesù. È il dono che egli ci dà. Ma ogni giorno ci chiede, o meglio ci fa la grazia, di poter portare anche noi qualche cosa: ci chiede la nostra vita di tutti i giorni, perché ci vuole associare veramente al suo amore.