DIETRO LA CROCE DI GESÙ
Il racconto della passione secondo Luca - che la liturgia ci fa ascoltare nella domenica delle Palme all’inizio della Settimana Santa -, tra le altre cose, sembra disegnare una strada che il discepolo deve seguire dietro i passi del suo Signore. Apparentemente sembra che si voglia parlare solo dell’ascesa di Gesù verso il luogo del supplizio; in realtà il terzo evangelista ci sta ponendo di fronte a una vera e propria condivisione di questa ascesa, che non riguarda soltanto Simone di Cirene, in cui si può vedere simbolizzato il discepolo (“gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù”), ma anche il popolo e tutti gli abitanti, la folla di Gerusalemme, compresi i capi e i malfattori che, insieme con lui, salgono carichi di sofferenze verso il luogo del supplizio. Ognuno di questi sale verso il luogo della crocifissione portando se stesso, le proprie scelte interiori, così che a mano a mano che si procede verso il luogo della crocifissione si svelano gradualmente i segreti di tutti i cuori.
C’è poi la menzione del popolo. Quello stesso popolo che, sobillato dai nemici di Gesù, aveva gridato: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”, una volta che il tradimento è stato compiuto, comincia a battersi il petto e a fare lamenti sopra di lui. Quel popolo che era stato manipolato dalle autorità, si salva grazie alla sua semplicità di cuore.
Fra coloro che sono chiamati alla sequela di Gesù sembra che Luca voglia evidenziare in modo particolare la presenza delle donne. Sono le donne che hanno accompagnato Gesù nei suoi viaggi di predicatore del regno di Dio, accudendolo, standogli vicino, mettendo a disposizione anche tutto ciò che avevano oltre tutto ciò che erano. Sono le donne “figlie di Gerusalemme”, simbolo di tutta la città, simbolo di tutto il popolo di Dio, simbolo di tutti i discepoli che si porranno, anche nelle generazioni successive fino alla fine dei tempi, dietro la croce di Gesù.
L’evangelista vuole che prendiamo parte anche noi a questo corteo dietro a Gesù. E mentre camminiamo lungo questo crinale della montagna può paradossalmente farsi spazio una gioia particolarissima: quella di essere stati scelti per seguire lui, per portare la croce insieme con lui. È la gioia di chi quotidianamente accoglie la croce di lui, che è anche la sua, e si avvia con lui verso il luogo del supplizio, che sarà, per colui che crede, anche il luogo del passaggio dalla morte alla vita.