Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

RENDERE A DIO CIÒ CHE GLI È DOVUTO

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A

(Mt 22,15-21)

18 ottobre 2020

RENDERE A DIO CIÒ CHE GLI È DOVUTO

Quello che oggi la pagina evangelica ci presenta è un episodio molto noto. Alcuni discepoli dei farisei ed erodiani si avvicinano a Gesù in modo capzioso e gli chiedono se sia lecito pagare la tassa all’imperatore. Si tratta del denarius, la tassa imposta dai romani a tutti gli ebrei dopo l’occupazione della Palestina. Il denarius era una moneta d’argento che riportava su una faccia l’immagine dell’imperatore Tiberio, con l’iscrizione latina Tiberius Augusti filius Augustus, e sull’altra la scritta Pontifex Maximus. In quanto imperatore, Cesare assommava il potere politico e quello religioso.

Gesù - definito un maestro “veritiero”, che insegna la via di Dio “secondo verità” e che non “guarda in faccia nessuno” - si fa portare un denaro, chiede di chi sia l’immagine e l’iscrizione e pronuncia il famoso detto: “quello che è dell’imperatore, restituitelo all’imperatore”; non dice “datelo”, ma “restituitelo”, perché la moneta è dell’imperatore. Egli dunque non si oppone al pagamento del tributo, ma allo stesso tempo approfitta per dire ciò che più gli sta a cuore: “ma quello che è di Dio restituitelo a Dio”. Così, se da un lato riconosce l’autonomia della sfera politico-civile-amministrativa, dall’altro ne delimita chiaramente i confini e afferma il primato di Dio. Soltanto se si è chiarito che cosa spetta a Dio, si può determinare in quale cornice qualcosa possa essere dovuto a Cesare o a un altro potere terreno.

Ma che cosa significa restituire a Dio quello che gli è dovuto? Pensiamo di poter davvero rendere a Dio in proporzione del nostro debito? Non dimentichiamo che siamo sue creature e tutto ciò che ci è dato è suo! A lui dunque soprattutto il ringraziamento, la lode e l’obbedienza.

Di questo episodio S. Agostino dice: «Come Cesare cerca la propria immagine su una moneta, così Dio cerca la propria nella tua anima. Il Salvatore dice: “Rendi a Cesare quello che è di Cesare”. Cosa vuole da te Cesare? La sua immagine. Che cosa vuole da te il Signore? La sua immagine. Ma l’immagine di Cesare è scolpita su una moneta, mentre l’immagine di Dio è dentro di te. Se la perdita di una moneta ti rattrista, perché hai perso l’immagine di Cesare, a maggior ragione non dovrebbe farti piangere l’aver disprezzato l’immagine di Dio che è in te?» (Sermone 24).

 

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