Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

INVESTIRE IN BONTÀ

xxv domenica del tempo ordinario - A

(Mt 20,1-16)

 

20 settembre 2020

 

 

 

GIOCARE IN BORSA E INVESTIRE IN BONTÀ

 

           

            Molti ricorderanno la bella figura di Francois Xavier Nguyen van Thuan, il cardinale vietnamita, che fu Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e che trascorse tredici anni in prigione dei quali nove anni in isolamento. Ascoltando una sua testimonianza, quando ero studente di teologia, ricordo bene che disse che aveva seguito Gesù perché “amava i suoi difetti”. Ne rimasi molto incuriosito. Secondo lui, infatti, Gesù aveva non pochi difetti: non aveva buona memoria, non conosceva la matematica e la logica, era troppo avventuriero... E, citando la parabola evangelica odierna, il cardinale riteneva che se Gesù fosse stato nominato amministratore di una comunità o direttore di un’impresa, queste istituzioni sarebbero fallite e sarebbero andate presto in bancarotta. Come si fa a pagare a chi inizia a lavorare alle cinque del pomeriggio uno stipendio uguale a chi lavora sin dal mattino? Non intendendosi né di finanze, né di economia, aggiungeremmo noi, certamente nessuno avrebbe interpellato Gesù per risolvere la crisi economica dei nostri tempi.

            Ma, lungi dal creare un disimpegno nel servizio per il regno, qual è il valore dell’esempio paradossale proposto da Gesù in questa pagina? A chi mormora, cioè manca di fede, il padrone della parabola risponde: “non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Come motivazione per il suo comportamento verso gli ultimi egli menziona la sua bontà. In tal modo fa capire che dando a tutti la stessa paga non ha tolto nulla a loro, ma semplicemente ha voluto dimostrare la sua bontà verso tutti. Il fatto che la ricompensa non dipenda dalla quantità del lavoro svolto dovrebbe stimolare il credente a dare il meglio di sé come segno di gratitudine per un dono immeritato.

            Commenta ancora il card. van Thuan: «Gesù premia sempre la buona volontà di metterci a sua disposizione e non soltanto gli sforzi compiuti, la fatica sopportata e i risultati ottenuti. Gesù gioca in borsa investendo nella bontà, nella misericordia e nell’amore, e non nei soldi e negli interessi. Gesù scommette non sul dominare la concorrenza come fanno gli amministratori di questo mondo, ma sul successo dell’accoglienza degli ultimi desiderosi dell’attenzione di qualcuno che li valorizzi pienamente».

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